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Psicoterapia di Coppia

Per lo psicoterapeuta, la coppia non rappresenta la semplice somma ed unione di due individui distinti, ma il luogo d’incontro, fusione e compromesso tra innumerevoli differenze. Costituisce una realtà terza rispetto agli individui che la compongono. Questi ne influenzano l’andamento e il cambiamento, ma, allo stesso modo, essa agisce sullo sviluppo e l’evoluzione dei suoi componenti.

La coppia è un sistema che non è pertanto fisso e immutabile ma tende a cambiare e a trasformarsi nel tempo. La crisi di coppia non è mai determinata da un solo evento, ma in genere origina da una combinazione di fattori.

Psicoterapia di coppia come funziona

Lo scopo della psicoterapia di coppia è di aiutare i due individui a leggere il rispettivo stile di relazione e capire quali siano i fattori che generano difficoltà e malessere. Quindi successivamente ricercare strategie condivise e comportamenti maggiormente funzionali al benessere del sistema. Aiutare a superare i momenti critici, non significa mantenere la coppia unita a tutti i costi, ma accompagnare la coppia a comprendere quale eventuale decisione attuare.

Intervenire sulla relazione, per uno psicoterapeuta di coppia, significa trovare insieme delle chiavi di lettura alternative per poter vivere il rapporto in modo più costruttivo e adattivo. In conclusione uscire dal clima reciprocamente colpevolizzante in cui spesso i due individui si trovano sommersi.

Elementi destabilizzanti in una coppia

Per esempio la scoperta di un tradimento, la nascita di un figlio, la perdita del lavoro, problemi di salute, ingerenze delle famiglie d’origine …

Molto spesso, i tentativi di risolvere i problemi da parte dei partners non danno esito positivo o, addirittura, si trasformano in dinamiche ripetitive che vanno a rinforzare e mantenere il problema stesso.

Con l’insorgere di difficoltà e con il moltiplicarsi delle ostilità e dei fraintendimenti spesso accade che si possano perdere di vista le qualità positive dell’altro. Si rischia quindi di arrivare a mettere in discussione il rapporto, lasciandosi sfuggire l’opportunità di focalizzarsi sulla propria parte all’interno della dinamica relazionale.

Sovente, la coppia arriva a chiedere aiuto esplicitando un senso di impotenza e di incomunicabilità.

state of mind

Blogger per State of Mind

La dott.ssa collabora con il giornale delle scienze psicologiche “State of Mind

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Psicoterapia Cognitivo Comportamentale 

 

La psicoterapia cognitivo-comportamentale (TCC) è una disciplina scientificamente fondata che nasce orginariamente negli anni ’60 da Aaron Beck (1967).

L’orientamento cognitivo-comportamentale si basa sul principio fondamentale che le emozioni e i comportamenti delle persone siano influenzati dalla loro interpretazione degli eventi. Non è la situazione in sé a determinare direttamente come le persone si sentano o agiscano, ma piuttosto il modo in cui la interpretano. Il disagio e la sofferenza sono determinati da credenze e pensieri irrazionali e negativi su se stessi, sugli altri e sul mondo esterno, che influenzano sfavorevolmente emozioni e comportamenti, contribuendo a mantenere e rinforzare lo stato di malessere psicologico.

La persona ha pertanto un ruolo centrale nella costruzione dei propri significati, e mantiene tale centralità anche all’interno del percorso psicoterapeutico, dove è parte attiva del processo di cambiamento.

Le interazioni dell’individuo con il mondo e con le altre persone, in particolare le principali figure di accudimento nelle prime tappe evolutive, lo portano a maturare alcune credenze e convinzioni di base profonde che andranno a orientarlo all’interno delle relazioni significative durante il corso della vita.

Quindi quale scopo ha l’orientamento cognitivo comportamentale?

La psicoterapia cognitivo comportamentale (TCC) va pertanto ad aiutare il paziente a far emergere tali credenze di base, solitamente molto radicate. Contemporaneamente va a focalizzarsi sul momento presente – nel qui ed ora – per andare a rilevare come queste credenze disfunzionali risultino mantenute.

Paziente e terapeuta collaborano insieme per formulare scopi e obiettivi da raggiungere, da monitorare costantemente nel corso della terapia.

Dopo l’individuazione dei pensieri irrazionali e disfunzionali, si arriva alla condivisione di nuovi significati e a sviluppare modalità di pensiero alternative più adattive ed efficaci per il raggiungimento dei propri scopi e del proprio benessere.

Le principali aree di intervento della terapia cognitivo-comportamentale sono: ansia, disturbi d’ansia (attacchi di panico, fobie, disturbo d’ansia generalizzato, ossessioni e compulsioni), depressione , depressione post-partum, disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, binge eating, obesità), disturbi di personalità, disturbi sessuali, ipocondria, disturbi psicosomatici, eventi esistenziali critici (malattia, lutto, abbandono, ecc.), dipendenza affettiva, da sostanze e da gioco.

Psicoterapia Individuale

 

“E” la nostra luce, non la nostra ombra,
quella che ci spaventa di più” (N. Mandela)

All’interno di un percorso di psicoterapia individuale, il terapeuta ha il compito di favorire nel singolo un processo di autoconsapevolezza. Fungendo da “specchio” all’altrui sofferenza, tollerandone la relativa intensità attraverso accoglienza ed empatia e mantenendo allo stesso tempo la “giusta distanza”.

Dalla consapevolezza, la persona può arrivare progressivamente a raggiungere una maggiore fiducia nelle proprie risorse e a sviluppare una graduale autonomia, riconoscendosi come parte attiva del processo di cambiamento.

Relazione paziente e terapeuta

La relazione che si viene a instaurare tra paziente e terapeuta, segna i passaggi fondamentali del percorso. Tale relazione rappresenta l’incontro tra due persone libere e responsabili, all’interno di uno spazio di accoglienza e di ascolto.

Attraverso una relazione di psicoterapia individuale  autentica e di cura, si accompagna la persona – entità unica e irripetibile – al cambiamento e alla ricerca condivisa di nuovi significati.

Il terapeuta si impegna durante il tragitto a costruire una relazione positiva incoraggiando e supportando il paziente, evitando di assumersi le responsabilità dell’altro e stimolando il cambiamento anche a livello interpersonale.

Le capacità di uno psicoterapeuta

La capacità dello psicoterapeuta di sapere ascoltare e accogliere i messaggi verbali e non verbali che la persona gli invia. Crea una dimensione emotivo-affettiva della relazione terapeutica che porta il paziente a comprendere che il terapeuta è con lui.

Si viene a creare una “danza interattiva”, in cui lo psicoterapeuta ha la funzione di stare all’ascolto dei tempi dell’altro, attraverso la modulazione degli interventi all’interno della diade. E’ attraverso la sintonia dell’ interazione che il paziente può arrivare a costruire un rapporto di fiducia e comprensione con il terapeuta, elementi fondamentali per il processo di cambiamento.

psicologa psicoterapeuta